Wayward Pines è una piccola cittadina apparentemente innocua tra i boschi di un’America che sembra quasi non esistere più, ci sono quattro regole da rispettare:
- non si deve parlare del proprio passato
- non si deve ricordare la propria vita precedente
- bisogna rispondere sempre al telefono se squilla
- non si deve provare a scappare.
Quale altri segreti nasconde l’idilliaca Wayward Pines: ci sono di mezzo gli alieni, un esperimento alla Truman Show?
Ma il mistero numero uno è: riuscirà il protagonista a lasciare Wayward Pines?
La buona notizia è che la suspense è di durata limitata, infatti la miniserie, in dieci episodi, risponderà alla domanda alla fine della prima e unica stagione.
Diciamocelo chiaramente, non ci vuole un esperto cinefilo per cogliere le citazioni/influenze evidenti tra Twin Peaks e questa serie: dal cartello “Welcome to Wayward Pines” alla scenografia, dalle insegne ai tipi strani, fino al vetro dello specchio infranto, tutto grida una terribile voglia di torta di ciliegie e di caffè nero dannatamente buono.
Tuttavia ci viene da dire che le somiglianze col capolavoro di Lynch, purtroppo o per fortuna, terminano qui.
Piuttosto Wayward Pines richiama alla mente le atmosfere inquietanti e claustrofobiche di un’altra serie tv epocale quale è stata Lost con i suoi naufraghi impossibilitati a lasciare l’Isola.
Inoltre la serie prodotta e diretta da Michael N. Shymalan (regista uno su tutti de Il sesto senso) punta da subito a stabilire una sua identità: l’agente di Dillon, molto concreto e un po’ rozzo, è l’esatto contrario dell’amabile bevitore di caffè interpretato da Kyle MacLachlan, ovvero l’agente Cooper. E più che storie di lotte tra il bene e il male, la prima puntata lascia presagire l’esistenza di qualche complotto perverso, magari ad opera del governo o dei servizi segreti.
Per rispondere alla domanda che da il tema al post di oggi: Wayward Pines è la nuova Twin Peaks?
A nostro parere la risposta è NO e crediamo che ciò non fosse neppure nelle intenzioni degli autori.
Piuttosto potremmo definirlo un timido omaggio a quello che è stato un capolavoro assoluto che ha cambiato per sempre il mondo delle serie tv.
In fondo, diciamocelo: siamo tutti consapevoli che non potrà mai più esserci un’altra Twin Peaks nemmeno fra cent’anni…o forse si?
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