La stagione televisiva del 2004 fu davvero straordinaria, in quanto diede vita ad alcune serie tv che rivoluzionarono la storia, il format e l’audience della tv.
Eccone sei che ancora, a distanza di più di dieci anni, amiamo ricordare con piacere.
LOST
Il 23 Settembre del 2004 debuttò per la ABC la serie più influente, più chiacchierata, più amata e allo stesso tempo più odiata degli ultimi anni.
J.J. Abrams esplorò il subconscio di personaggi a dir poco tormentati, attraverso misteri irrisolti e giochi temporali.
Lost coincise anche con un incremento da parte degli utenti dell’utilizzo di internet e ciò diede vita a nuovi fan capaci di influire, con le loro teorie, il corso della serie tv.
Il rapporto e l’empatia che si crea fra lo spettatore e i personaggi è la chiave del successo di una vera e proprie pietra miliare.
DESPERATE HOUSEWIVES
La saga di cinque semplici casalinghe di periferie alle prese con misteri sanguinosi e segreti oscuri.
Desperate Housewives di Marc Cherry fu una vera rivelazione: la prima serie tv ad avere come protagoniste cinque donne.
Per la prima volta il gentil sesso la faceva da padrone e questo ha affascinato non poco le telespettatrici televisive, creando un nuovo target di riferimento per le serie tv commedy.
DR. HOUSE
Prima di Dexter Morgan e Walter White c’era lui, il mito inarrivabile del Dott. Gregory House.
Eccolo qui il primo antieroe delle serie tv (probabilmente alla pari con un altro mostro sacro come Tony Soprano) che più di tutti si è collocato nell’immaginario popolare.
Irriverente, sprezzante, cinico e anticonformista; ma allo stesso tempo intelligente, geniale e tremendamente affascinante.
L’unico dottore che reinventò e mise in discussione la propria professione e che cambiò per sempre il genere dei Medical Drama.
Grey’s Anatomy
Per rimanere in tema, non poteva mancare Grey’s Anatomy, la serie tv che descrive il percorso di crescita di un gruppo di giovani medici.
Il medical drama di Shonda Rhimes si fondava sull’idea estrema di mettere in scena temi e valori primari.
La voce fuori campo di Meredith Grey apre e chiude ogni episodio in tono emozionale, a dimostrazione del fatto che l’incipit e la chiusa di un episodio sono strumenti seriali importantissimi.
DEADWOOD
Bordelli, sbronze, linciaggi, sparatorie e chi più ne ha più ne metta.
Ecco tutti gli ingredienti di un tipico filone western, manca solo un elemento però: l’eroe di turno.
In questa serie infatti non esiste né il buono, né il cattivo.
Deadwood descrive la nascita di una cittadina durante l’era della febbre dell’oro dove individui privi di scrupoli e accecati dall’avidità, sono attirati in questa città di frontiera, dove tutto (e tutti) hanno un prezzo.
Tutta l’escalation di tensione, angoscia e violenza della prima stagione trova poi chiusura in un episodio finale di rarissima potenza emotiva, dove la vera natura dei magnifici personaggi viene espressa con una profondità mai vista prima di allora per un prodotto televisivo.
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